La Libertaria

Colombia, Luglio 2022

LE TAPPE, I RACCONTI, LE IMMAGINI

Da Cali a Popayan, por la panamericana!
- Prima tappa

Visita ai produttori dell’organizzazione di AgriSolidaria nella comunità di Limoncito (distretto di El Tambo), piccolo villaggio a 1900 metri sulle pendici del Cerro Munchique accerchiato dall’attività estrattiva di miniere di oro e monoculture di pino e eucalipto di multinazionali della carta.
Dopo diverse ore di macchina attraverso gli splendidi paesaggi del Cauca, abbiamo incontrato alcuni campesinos che, con la volontá di acquisire autonomia e competenza sui processi produttivi, mantengono le varietà tradizionali e la biodiversità agro-ambientale guidati da una manifesta coscienza verso l’ambiente in cui vivono.

Da Popayan a Caldono
- Seconda tappa

Visita ai produttori di ASOCAMONTE, Asociación de Campesinos de Monterilla, nel municipio di Caldono.
L’associazione riunisce 20 soci, a prevalenza femminile, che nel 2005 hanno acquistato collettivamente 7 ettari di terreno per risolvere il problema della mancanza di terra. Qui hanno creato un sistema agro-ambientale integrato dove producono caffè, canna da zucchero, frutta, miele, piante officinali e per l’autoconsumo.
Una caratteristica del metodo di coltivazione del caffè è data quindi dalla consociazione con altre piante che permette la protezione dal sole ed il mantenimento di un suolo ricco e fertile.

Da Monterilla a Campo Alegre
- Terza tappa

Tre giorni di visita ai produttori di Asocal -Associación Campesina de Caldono- nella vereda di Campo Alegre (municipio di Caldono). Ospitati nella piccola ma bellissima sede dell’associazione, abbiamo potuto rafforzare la nostra relazione con i produttori del nostro monorigine colombiano. 
L’associazione, avviata nel 1999, fa parte del processo campesino che punta all’autonomia e all’indipendenza degli agricoltori nei confronti del predatorio mercato del caffè locale.
Negli anni, è stato sviluppato un mulino per grano, mais e quinoa destinati alle esigenze degli stessi associati nonché alle comunità vicine. La presenza di una piccola tostatrice comunitaria permette anche la produzione di un prodotto finito di maggior valore per la vendita nel mercato locale. 
Tante le attività autorganizzate dai campesinos oltre alla produzione di caffè biologico: la produzione di erbe medicinali, la conservazione delle sementi e i momenti ricreativi con danze e musiche tradizionali. Asocal è un brillante percorso di autonomia e resistenza in un territorio che si confronta quotidianamente con narcotraffico, guerriglia armata e mafia di Stato.

Da Caldono a La Vega
- Quarta tappa

Sveglia alle 5 di mattina per affrontare la salita sul Macizo Colombiano, dopo 4 ore di strade tortuose in pullman siamo arrivati nel municipio di La Vega!

 

Visita alla Finca Organica El Guayacan e poi assemblea con il Proceso Campesino y Popular di La Vega, insieme di soggetti individuali e collettivi che, attraverso diversi tipi e piani di intervento, puntano alla difesa del territorio e al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti. È stato un importante momento di conoscenza e confronto tra la nostra cooperativa e i produttori di caffè riuniti nelle associazioni ASPROVEGA e ASPROAURORA.

Numerosi campesinos hanno apportato il loro racconto sulla storia e l’attualità del processo: la salute, la difesa dell’acqua dalle aziende estrattiviste, il potenziamento delle tecniche dell’agricoltura biologica, l’azione della guardia campesina e molto altro ancora.


Nei giorni successivi siamo stati ospitati presso diverse fincas dove, oltre alla produzione di caffè, trova ampio spazio la coltivazione di canna da zucchero senza l’utilizzo di fitosanitari e integrata con l’ambiente circostante. Abbiamo quindi avuto l’opportunità di incontrare alcuni soci di Tierra Dulce, associazione di oltre 40 produttori, e visitare il loro trapiche collettivo dove avviene la trasformazione della canna da zucchero per la produzione di panela.

Ci stiamo organizzando per importare questo buonissimo zucchero integrale di canna anche in Italia!

Ultima settimana di viaggio nel Cauca.

Attraverso diversi incontri abbiamo approfondito la nostra conoscenza della CENCOIC (Central Cooperativa Indígena del Cauca) una realtà cooperativa legata alle organizzazioni indigene che commercializza, oltre al caffè, diversi prodotti provenienti dai loro territori (resguardos) per stimolare l’economia interna alle comunità indigene.
 
Abbiamo visitato la finca “Por Fin”, dove CENCOIC sperimenta diversi tipi di coltivazione di caffè e organizza la formazione per i suoi associati. Qui abbiamo partecipato ad una minga (parola indigena che indica il lavoro mutualistico collettivo) raccogliendo caffè nei 3 ettari di proprietà della cooperativa.
 
Presso la sede del “dipartimento caffè” di Cencoic a Popayan abbiamo invece passato uno ‘stimolante’ pomeriggio facendo cupping e assaggiando più di 30 caffè provenienti da diverse zone del Cauca.
Siamo quindi tornati nel municipio di Caldono per incontrare alcuni produttori indigeni del Resguardo di San Lorenzo e visitare la centrale di raccolta di caffe dell’associazione ASPROLE (Asociación de pequenos productores La Esperanza).
 
CENCOIC, oltre ad aiutarci operativamente nell’esportazione del caffè, conferirà parte della panela che inizieremo presto a distribuire in Italia grazie alla collaborazione con le/i compagn* di AromaZapatista.
Il viaggio in Colombia ci ha permesso di conoscere alcuni processi sociali che si sono sviluppati negli ultimi decenni nel Paese.
 
A Popayan abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad un’assemblea del Proceso de Unidad Popular del Suroccidente Colombiano [PUPSOC] in cui più di ottanta rappresentanti di piccole associazioni della regione hanno discusso (per un’intera giornata!) sull’attualità politica colombiana nazionale e locale, al fine di coordinare e condividere lo sviluppo dei processi politici e sociali dal basso in chiave unitaria: dai campesinos, agli studenti fino ai movimenti di occupazione urbana per il diritto all’abitare.
 
A Santander de Quilichao, nel nord del Cauca, abbiamo poi visitato la sede dell’Asociaciòn de Cabildos Indìgenas del Norte del Cauca [ACIN], che ci ha permesso di conoscere più da vicino anche la storia e l’attualità dei processi indigeni. L’associazione riunisce infatti 22 resguardos e autorità indigene del Nord, dove vive buona parte del popolo Nasa, uno dei 10 gruppi che compongono il Consejo Regional Indìgena del Cauca [CRIC], di cui ACIN fa appunto parte.
L’incontro con l’associazione ha avuto come focus principale l’approfondimento dell’organizzazione indigena per quel che riguarda la produzione e distribuzione di caffè ma ci ha dato anche una prospettiva sui diversi ambiti di autogestione della componente indigena: la produzione e commercializzazione alimentari, la rete di salute con il ricorso a cure tradizionali, l’educazione propria e il recupero della lingua Nasa Yuwe, il recupero della terra e l’autoprotezione sociale perseguita dalla guardia indigena e altro ancora.
 
Sono stati momenti decisivi per comprendere la complessità politica, sociale e culturale del Cauca, un territorio purtroppo ancora flagellato dalla violenza e dalle minacce che colpiscono quotidianamente la popolazione indigena, campesina e afrodiscendente lasciando sul terreno decine di morti e migliaia di profughi ogni anno.
 
Conoscere e comprendere questi *processi* rappresenta per noi un aspetto fondamentale per indirizzare lo sviluppo delle nostre relazioni con le diverse realtà di questo territorio.