La Libertaria

E’ di questi giorni la notizia del ritorno a casa dei membri della delegazione della Gira Zapatista por la Vida.

 

Oltre 170 persone, di varie età e identità sessuale, partite fin dalle profondità della selva del Chiapas nel Messico del Sud, hanno raggiunto l’Europa, rinominata dagli stessi Slumil K’ajxemk’op ovvero Terra Indomita. Dopo 27 anni dall’entrata nel panorama della politica messicana ed internazionale, lo zapatismo (o neozapatismo, come alcuni lo chiamano) ha fisicamente toccato il “primo mondo” raggiungendo via aria e disperdendosi poi via terra lungo tutta la geografia europea per diversi mesi.

 

Lontani dai mezzi di comunicazione ufficiali e da clamori di movimento, i gruppi della delegazione si sono mossi alla ricerca di confronti con quei soggetti individuali e collettivi che, in Europa, resistono dal basso.

 

L’arrivo della delegazione ha rappresentato un notevole sforzo da parte degli individui, gruppi e collettivi che hanno accolto, ospitato, nutrito, trasportato e incontrato gli zapatisti e le zapatiste. Uno sforzo proficuo, utile per risvegliarci dal indolenza del 2020 e tessere reti di collaborazione e confronto tra posizioni spesso affini e talvolta contrastanti.

 

Anche noi, come Collettivo della Torrefazione Autogestita “La Libertaria” abbiamo cercato di dare il nostro contributo. Insieme alla RedProZapa (rete europea di sostegno allo zapatismo) abbiamo partecipato alla diffusione di pacchetti di caffè messicano destinato al finanziamento della Gira, e abbiamo cercato di dare il nostro contributo pratico in occasione di alcuni incontri (traduzioni, pulizie, manovalanza…).

 

L’esperienza che abbiamo trovato più significativa è stata l’opportunità di incontrarli, prima coi piccoli gruppi di Escucha y Palabra nei nostri territori e poi nel grande raduno dell’intera delegazione a Roma in mezzo a compagni e compagne di tutta Europa.

 

Li abbiamo ascoltati attentamente per ore, cercando di capire cosa, dell’esperienza zapatista ha permesso loro di nascere, resistere ed esistere dopo 27 anni e come e cosa potremmo praticare qui.

 

Concludendo, desideriamo ringraziare chi, sul faticoso piano organizzativo, si è speso per far sì che questa impensabile impresa diventasse tangibile realtà.

 

Vi lasciamo con le parole del Subcomandante Insurgente Moises.

 

https://enlacezapatista.ezln.org.mx/2021/12/15/gracias/

 

ZAPATA VIVE, LA LUCHA SIGUE!